L’apparenza inganna

Trump
I vecchi proverbi non sbagliano quasi mai.
Il Nobel a Obama solo perché era nero, le tante “Ministre” donne e la voglia di integrazione con altri popoli ci hanno portato ad una situazione di emergenza che forse non ha precedenti in tempi di “pace”.
Ci siamo fatti ingannare dalle apparenze.
Ci siamo fidati della pelle nera di un Presidente che avrebbe dovuto stravolgere gli Stati Uniti in meglio, solo perché abbiamo immaginato che un nero potesse essere dalla parte della sua gente o comunque dei meno fortunati.
Non abbiamo mai considerato che per arrivare ad essere Presidente non veniva certamente da nessun ghetto e che il colore della pelle era un particolare talmente trascurabile da metterlo sullo stesso piano di qualsiasi irlandese o italiano o tedesco o…
Ci è bastato che fosse nero per decidere che meritava un Nobel per la pace e che senz’altro avrebbe migliorato i negri, portoricani e messicani d’ America.
Alla fine del mandato non è stato migliore di nessun altro Presidente americano, anzi.

FedeliLe quote rosa, le donne al Governo.
Pensavamo (speravamo) che avrebbero risolto tutti i problemi della sporca politica dei maschiacci che da sempre fanno e disfanno intrallazzi di potere.
Ci siamo ritrovati con donne che hanno oscurato la fama della buonanima di Giulio (Andreotti) e hanno peggiorato una situazione già d’emergenza.
Senza contare l’assurdità di Ministre senza titolo di studio piazzate al Ministero dell’Istruzione. Un vero oltraggio alla cultura e agli studenti di tutte le età.
Una contraddizione per tutti coloro che vanno a scuola per conseguire un titolo di studio che lo stesso Ministro (Ministra?) non ha mai conseguito.
Come se #MastroTitta fosse stato incaricato di curare il mal di gola!
Amri
E i poveri #migranti che scappano dalle guerre?
Qui non si tratta di essere di destra o di sinistra. È un modo obsoleto e stupido di vedere la realtà.
Ci si è sbracciati per accogliere una marea di migranti economici e avanzi di galera spacciandoli per rifugiati, creando un caos che ci porteremo avanti per anni se non per sempre, se non cambiamo atteggiamento.
È stata urlata a gran voce “l’integrazione” delle culture.
Si pretende di integrare popoli che hanno attraversato il ’68 con popoli proiettati a forza e repentinamente nel ventunesimo secolo.
Il #buonismo senza limiti si scontra con la chiusura totale di chi teme che la situazione peggiori. Un punto d’incontro è difficile se ci sono interessi economici dietro alla finta “accoglienza” di chiunque sbarchi sulle nostre coste.

Un 2017 senza soluzione di continuità con l’anno precedente non porterà nulla di buono se a prevalere saranno vecchi pregiudizi, buonismi a oltranza e interessi economici.

La “sospetta” amicizia tra Putin e Trump già sta allarmando mezzo mondo, quando io e tanti altri abbiamo sempre temuto l’odio che c’era tra Russia e America (US).
Si sono stravolti i modi di vedere le cose. Il bianco non è più bianco e il nero non è più nero. Si vede che a qualcuno conviene così.

Mentre scrivo, il TG racconta dell’ultimo attentato terroristico.
Il primo del 2017 a Istànbul.

Buon anno a tutti 🙂

Ti arresto, democraticamente.


Siamo alla frutta, come si suol dire da queste parti. Il Premier russo Vladimir Putin che accusa Londra (e indirettamente tutto l’occidente) di non osservare le regole fondamentali della democrazia. L’arresto di Assange sarebbe solo un “diversivo” per toglierlo di mezzo e farlo tacere. L’accusa di stupro in realtà sembra un tantino ridicola a tutti, credo. Quindi perché è finito in galera?

Putin sarà anche un ex sovietico ma sta capendo che la democrazia ha molte facce e, talvolta, somiglia ad una dittatura. Quando qualcuno vorrebbe mettere in pratica la “democrazia”, la stessa democrazia si trasforma nel più efficiente dei regimi. Non abbiamo la Siberia noi. Ma se qualcuno parla troppo sappiamo come farlo tacere. Benvenuto in occidente, Vladimir.

Siamo tutti amici

Vladimir Putin con la divisa del KGB


Quante volte ci capita di fare buon viso a cattivo gioco. E’ una pratica che serve a vivere tranquilli e possibilmente in pace con gli altri. Compromessi, piccole bugie,verità non dette o parzialmente modificate. Lo facciamo tutti, nel nostro piccolo.
E’ un modo per poter vivere in una società complessa che ha regole scritte e regole dettate dal buonsenso. Non sempre la verità porta alla soluzione migliore né alla convivenza più felice. Soprattutto quando ci sono interessi politici, economici e di stabilità di intere nazioni.
Quello che sta accadendo con Wikileaks è un esempio di quanto sia scomoda, a volte, la verità.
E’ bastato un annuncio per diffondere il panico nell’intero mondo politico mondiale. Per sapere cosa? Quello che tutti già sapevano, o sospettavano, ma facevano finta di non sapere.
Per quanto ci riguarda nessuno mai in Italia ha pensato che Putin potesse avere rapporti speciali con Berlusconi, siamo tutti anime candide, pensavamo che fossero solo buoni amici. Ora, Wikileaks ci ha svelato un segreto. Dicono che tra loro ci sono affari non proprio chiari.

Obama sta osservando Berlusconi, hanno scritto dei rapporti segreti su di lui, non si fidano, lo tengono d’occhio. Che vergogna! Che scandalo. Attenzione, è amico di Putin, quel Putin che a noi tutti ispira tanta fiducia.
Non immaginavamo mai che i servizi segreti e le varie amministrazioni americane potessero compilare rapporti su altre persone. Grazie a Wikileaks abbiamo appreso che invece esistono dei documenti “segreti” praticamente su tutto.

Mi è crollato un mito. Però, infondo, l’avevo letto su qualche romanzo che nel mondo esistono le spie, i servizi segreti, i segreti di stato, accordi segreti, manovre segrete, colpi di stato pilotati, guerre studiate, ma pensavo che fossero solo esagerazioni e che in realtà tutti i governanti erano persone sincere e cordiali. Mi ero fatto ingannare dalle pacche sulle spalle e dalle eterne strette di mano che si scambiano durante i loro incontri.
E quel Putin, sempre sorridente, elegante, cordiale. Era per me la personificazione della fiducia, si è vero, tanto tempo fa era un dirigente del KGB ma cosa vuol dire questo? I tempi sono cambiati. Il blocco sovietico non c’è più. Siamo tutti amici.
Perché Wikileaks ci vuole togliere queste convinzioni? Che facciamo adesso? Berlusconi dovrebbe litigare con Putin (che ci taglierebbe il gas) e accusare l’America di tenerlo sotto osservazione? Dichiariamo guerra a Obama o usciamo dalla NATO?
Meglio oscurare il sito delle menzogne, conviene a tutti.